30 marzo. Francia. Il Senato vota a favore della legge che impedirebbe alle ragazze musulmane di età inferiore a 18 anni di indossare il velo in pubblico e alle madri hijabi di accompagnare i figli in gita scolastica. La legge aspetta solo di essere approvata dal’Assemblea Nazionale per entrare ufficialmente in vigore.
![](https://static.wixstatic.com/media/986af1_9528102ca88542be8c4cdc51fd052fef~mv2.jpg/v1/fill/w_750,h_452,al_c,q_80,enc_auto/986af1_9528102ca88542be8c4cdc51fd052fef~mv2.jpg)
Avanzata dalla destra del Senato Francese, questa proposta di legge non fa altro che inasprire quel clima islamofobico già accentuato nel paese a seguito della promulgazione della legge che vietava il burqa nel 2010 e ancora prima, nel 2004, della legge che bandiva il velo dalle scuole pubbliche. Se le motivazioni delle leggi del 2010 e del 2004 erano rispettivamente legate alla sicurezza e al progetto di laicizzazione incentrato sull’abolizione di qualsiasi simbolo religioso nella scuole, questa volta il Senato si giustifica dicendo che la legge sarebbe volta ad eliminare “qualsiasi abbigliamento o vestiario che indicherebbe una presunta inferiorità della donna rispetto all’uomo“.
Ci troviamo dunque di fronte all’ennesimo caso di abuso nei confronti di una minoranza, a cui viene negata la libertà di espressione e di professione religiosa da un governo che non appartiene alla stessa minoranza ma osa decidere per i componenti di essa con la presunzione di sapere cosa sia meglio per loro, spacciando l’imposizione anche per buona azione e mezzo per limitare l’oppressione delle donne islamiche, che è sicuramente ancora presente, ma di certo non è il motivo per cui tutte le donne decidono di indossare il velo, che rimane puro segno di devozione.
La Francia del resto non è l’unico paese europeo ad aver approvato leggi sull’abolizione di simboli religiosi in pubblico. Molti hanno infatti seguito l’esempio francese dal 2010 e attualmente alle donne musulmane è vietato di indossare il burqa in pubblico anche in Svizzera, Belgio, Bulgaria, Lettonia, Austria ed Olanda.
![](https://static.wixstatic.com/media/986af1_8f5470e40e7a49cdbd4ba20837e59038~mv2.jpg/v1/fill/w_980,h_654,al_c,q_85,usm_0.66_1.00_0.01,enc_auto/986af1_8f5470e40e7a49cdbd4ba20837e59038~mv2.jpg)
Nonostante le numerose proteste, i governi non sembrano voler fare passi indietro sulla questione e ciò non può che lasciarci con una domanda: che fine hanno fatto i principi di Liberté, Égalité e Fraternité che tanto animavano gli animi francesi solo qualche secolo fa?
Comments